ANGELO GRIMALDI: La Costituzione di Cadice
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Gli
spagnoli

che

preferirono

una

soluzione

costituzionale

patriottica

riconobbero
Ferdinando VII come legittimo re di Spagna e respinsero le abdicazioni di Bayonne. In tutta
la Spagna si organizzarono numerose Giunte di Difesa, guidate da militari, da guerriglieri,
da notabili, soprattutto nelle zone che erano fuori dal controllo francese. Le Giunte di difesa
guidavano la ribellione, spesso le sollevazioni furono caratterizzate da saccheggi, violenze
sommarie
contro

i

francesi.

La

lotta

armata,

la

guerriglia,

organizzata

dalle

giunte
insurrezionali,
condivisero

una

guerra

per

bande,

fatta

di

imboscate,

sabotaggi,

colpi

di
mano. L’esercito napoleonico replicò con rappresaglie contro città e villaggi (il re Giuseppe
fu costretto ad abbandonare Madrid).
7
All’insurrezione
aderì

la

grande

massa

della

popolazione

spagnola,

alimentata
dall’odio contro lo straniero che aveva occupato il territorio spagnolo, dalla fede cattolica,
dalla diffidenza nei confronti del giacobinismo e razionalismo francese e dal lealismo nei
confronti
del

monarca.

I

nobili

spagnoli,

conservatori

e

nazionalisti,

innescarono

ed
appoggiarono la sollevazione generale nella quale videro la possibilità di restaurare i loro
privilegi
e

la

loro

autorità

in

modo

da

impedire

che

si

attuassero

in

Spagna

riforme
costituzionali,
amministrative

e

sociali.

I

grandi

proprietari

di

terre

ebbero

un

ruolo
importante
nel

sollevare

i

contadini

(rispetto

alla

borghesia)

contro

i

francesi,

così

come
importante
fu

il

contributo

del

clero

che

sollecitava

ed

istruiva

il

popolo

alla

rivolta
insurrezionale e molti di loro svolsero un ruolo importante nelle giunte di difesa.
Le
giunte

provinciali

decisero

di

istituire

una

Junta

Central,

composta

da

35
membri,
appartenenti

prevalentemente

alla

nobiltà,

che

tenne

la

sua

prima

riunione

ad
Aranjuez
il

25

settembre

1808,

incontro

presieduto

dal

conte

di

Floridablanca.

Nel
dicembre 1808 la Junta Central fu trasferita a Siviglia, che di fatto diventò la capitale della
Spagna
non

occupata

dalle

truppe

francesi.

Benché

tutti

i

membri

della

Junta

Central

si
trovassero
concordi

nel

convocare

le

Cortes,

essi

divergevano

sulla

struttura,

sulla
composizione e sui poteri da conferire alle Cortes. Alla fine prevalsero i sostenitori delle
Cortes
unicamerali

dotate

di

potere

costituente,

nonostante

l’influente

opinione

di
Jovellanos che propendeva per un parlamento quale organo di rappresentanza per ordine, il
cui
ruolo

sarebbe

stato

quello

di

migliorare

le

leggi

fondamentali

della

monarchia

o
7
Roberto Luis Blanco Valdés, Rey, cortes y fuerza armada en los orígenes de la España liberal, 1808-1823.
(Madrid: Siglo XXI de España Editores, 1988).