ANGELO GRIMALDI: La Costituzione di Cadice
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Jean-Baptiste
Busaal

precisa

che

nella

storiografia

attuale

esistono

due

tipi

di
interpretazione
della

Costituzione

del

1812.

La

prima,

di

antica

tradizione,

ritiene

che

i
liberali
si

ispirarono

essenzialmente

al

modello

francese

del

1791,

senza

ignorare

la
possibilità
di

altri

modelli.

La

Pepa,

monumento

del

liberalismo,

sarebbe

il

testo

che
inaugura
la

storia

costituzionale

della

Spagna

contemporanea

e

porterebbe

in


le
caratteristiche
di

una

Costituzione

fondatrice

e

segnata

dalle

necessità

politiche

di

una
transizione tra il vecchio e il nuovo. L’altra interpretazione tende a rendere il testo gaditano
un modello empirico originale costruito sulle fondamenta della cultura giurisdizionale della
monarchia
cattolica,

ben

distinta

dalle

esperienze

costituzionali

inglesi,

nordamericane

e
francesi.
Quella
di
Cadice
si
contraddistinguerebbe
per
la
sua
concezione
non
individualistica
e

cattolica

della

nazione,

composta

da

corpi

costituzionalizzati

e

da
un’organizzazione giurisdizionale delle relazioni tra gli organi costituzionali che pongono
in
primo

piano

la

giustizia,

mentre

i

francesi

avevano

posto

la

legge

al

centro

del

loro
sistema
costituzionale.

La

monarchia

costituzionale

sarebbe

così

segnata

da

un

modo
tradizionale di pensare i meccanismi giuridici dell’organizzazione istituzionale.
Sulla cultura giurisdizionale della monarchia cattolica appare chiara la rassegna di
António Manuel Hespanha, il quale ricorda come la nazione storica, organizzata in corpi
intermedi,
si

sia

sovrapposta

ad

una

nuova

concezione

di

nazione,

composta

da

singoli
individui isolati, inoltre la Costituzione non riuscì ad eliminare la pluralità di giurisdizioni
dell’antico
regime
(mentre,
l’affermazione
dello
Stato
liberale
aveva
portato
alla
eliminazione dei corpi intermedi, in questo modo dal punto di vista giuridico, la società si
presentava
come

formata

da

singoli

individui

eguali

davanti

alla

legge.

Il

rappresentante
non era più espressione di “corpi” che non esistevano più, ma doveva agire nell’interesse
generale):
establecimiento, en Nápoles, Portugal y el Piamonte, de distintos regímenes constitucionales cortados
según el patrón español. La enorme fuerza de la conjunción 1808-1812-1820 permitió que la lucha de
los
españoles

por

su

independencia

encajara

con

el

deseo

de

los

revolucionarios

italianos

y
portugueses de liberarse de la dominación exterior austriaca en los territorios italianos e inglesa en
Portugal, en tanto que la lucha de los españoles por su libertad encajaba con su deseo de dotarse de
un sistema representativo de gobierno, de ahí que siguieran por completo el patrón marcado por los
españoles,
esto

es,

la

secuencia

iniciada

por

la

conspiración

secreta

y

continuada

por

el
pronunciamiento,
la

formación

de

una

junta

de

gobierno

y

la

promulgación

de

la

Constitución

de
Cádiz”.
Gonzalo

Butrón

Prida,

La

inspiración

española

de

la

revolución

piamontesa

de

1821,
Historia Constitucional, n. 13 (Oviedo:2012), 77-78.