Revista de Ciencias Jurídicas N° 160 (1-39) ENERO-ABRIL 2023
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Il
sottile
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, è stato in realtà elaborato per raggiungere scopi molto pratici, di natura politica. Se
la
appartiene agli individui che compongono la società, come teorizzato da Rousseau, cioè dai
radicali, viene allora trasferita alla “Nazione”, questa considerata come un soggetto distinto
dai cittadini che la compongono. Viene affermato un concetto di “Nazione” come persona
giuridica distinta dai singoli individui che ne fanno parte. Scrive Mortati:
In
monarca assoluto: la Rivoluzione francese vuole rinnegare radicalmente il principio
assolutistico, ma non il principio unitario della volontà sovrana. A tal fine fa ricorso
al concetto di “nazione”. Con tale concetto si vuole indicare una realtà diversa da
quella del “popolo” nella sua molteplicità disorganica: infatti il concetto di nazione
implica l’unità di tutti gli appartenenti al popolo attorno ad un’idea, un’aspirazione
ed un sentimento comune. Ma attraverso il concetto di “nazione” si vuole realizzare
un altro scopo, oltre quello di affermare un nuovo principio che salvaguardi l’unità
della
persona del monarca: si vuole cioè legittimare il predominio della classe borghese e
giustificare la struttura “aristocratica” di questo primo tipo di Stato liberale. Infatti
sebbene
l’elezione dei suoi rappresentanti, si nega che con tale atto, esso esprima la propria
volontà politica. Ciò è confermato dal fatto che i rappresentanti eletti dal popolo non
possono essere ad esso legati né da vincoli giuridici (il mandato obbligatorio) né da
vincoli di fatto (dato che si nega la legittimità dell’organizzazione in partiti); essi
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“la concezione politica avanzata dall’abate francese trova il proprio perno nella distinzione fra l’insieme di
tutti i cittadini francesi, chiamato "società civile" o "nazione", a cui viene per l’appunto attribuito il potere
costituente,
generale
quello positivo, non può essere ridotta alla somma delle volontà individuali, ma assume i caratteri di una vera
e propria “persona” morale, la quale si perpetua mediante gli individui e attraverso le generazioni. La nazione
è preesistente a tutto, è l’origine di tutto. La sua volontà è sempre conforme alla legge, è la legge stessa. Di
conseguenza, il potere costituente, come volontà dell’intera nazione, è la legittimità fonte di ogni legalità. La
costituzione è la forma giuridica che limita i poteri costituiti e che non può limitare il potere costituente, la
volontà onnipotente della nazione, essendone anzi il prodotto. La sovranità della nazione, la sua volontà, il
suo potere costituente, sono superiori a ogni forma costituzionale. Emmanuel-Joseph Sieyès, Che cosa è il
terzo stato? (Roma: Editori Riuniti,1989), 61-83.