ANGELO GRIMALDI: La Costituzione di Cadice
12
soulèvements
gaditains

de

1812

et

de

1820,

il

revendique

les

parentés

entre

les
insurrections
d’Espagne

et

de

Naples,

faisant

de

la

première

un

“archétype
révolutionnaire” qui aurait dicté le déroulement de la seconde.
20
Quello spagnolo non è un caso isolato di un movimento per la Costituzione, ma si
inserisce
pienamente

in

un

più

vasto

contesto

politico-costituzionale

che

era

iniziato

in
Inghilterra, successivamente nell’America del Nord, poi in Francia e via via in altri Stati
europei.
La Costituzione di Cadice, come altre costituzioni italiane ed europee, rappresenta il
risultato di un compromesso tra i liberali e i conservatori sostenitori dell’antico regime. E’
una Costituzione di sintesi tra tradizione e modernità. Il testo costituzionale fu promulgato
il 19 marzo 1812 Festa di San José da cui deriva il soprannome di “La Pepa”. Il testo è
allo stesso tempo rivoluzionario (sovranità nazionale e divisione dei poteri) e conservatore
della
tradizione

(monarchia

e

confessionalità).
21

Gli

spagnoli

avevano

bisogno

in

quel
momento di dare una forte spinta unitaria e nazionale alla Spagna, che era stata invasa dalle
truppe napoleoniche ed era stata privata del re.
Attorno
a

Ferdinando

si

raccolse

la

resistenza

spagnola,

che

ebbe

carattere
monarchico e nazionale e fu guidata principalmente dal Clero e dai latifondisti. Forte fu la
partecipazione
popolare,

contadini,

pastori,

commercianti,

artigiani;

ciò

conferì

alla
resistenza un aspetto sociale.
22
Il nuovo re Giuseppe Bonaparte fu costretto ad abbandonare
Madrid e Napoleone abbandonò la Spagna per fronteggiare la Quinta Coalizione, lasciando
sul
territorio

ispanico

centomila

uomini

per

combattere

la

guerriglia

spagnola

(nel
frattempo un corpo di spedizione inglese sbarcava in Portogallo). La resistenza spagnola è
anche da attribuire ad un sentimento, non generalmente condiviso, di rifiuto delle istanze
20
Si les libéraux napolitains empruntent en effet aux révolutionnaires espagnols leur constitution, ils puisent
également dans l’expérience espagnole un répertoire d’action, des images et des langages politiques.
Parmi
ceux-ci
émerge

alors

dans

le

lexique

politique

napolitain

la

catégorie

“liberal”,

signant,

sans

théorie

ni
nuance,
toutes

les

formes

de

l’opposition

au

régime

bourbonien

considéré

comme

despotiq ue

et

de
l’engagement patriotique éclairé [...]
La Pepa de Cadix est l’objet de réévaluations importantes qui en ont
montré la signification juridique et politique pour refonder une monarchie en crise et en ont saisi la réception
coloniale et globale, sans qu’en soient interrogés dans ce sens les prolongements dans les révolutions de
Naples

et

de

Piémont”.

Pierre-Marie

Delpu,

“Fraternités

libérale

set

insurrections

nationale:

Naples

et
l’Espagne 1820-1821”, Revue d’Histoire du XIX siècle, n.49 (2014), 195-197.

21
Giovanni Turco, Costituzione e tradizione (Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2015), 154.
22
Fernando Garcia de Cortazar, José Manuel Gonzalez Vesga, Storia della Spagna: dalle origini al ritorno
della democrazia (Milano: Bompiani, 1996), 329-349.