ANGELO GRIMALDI: La Costituzione di Cadice
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soulèvements
insurrections
révolutionnaire” qui aurait dicté le déroulement de la seconde.
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Quello spagnolo non è un caso isolato di un movimento per la Costituzione, ma si
inserisce
Inghilterra, successivamente nell’America del Nord, poi in Francia e via via in altri Stati
europei.
La Costituzione di Cadice, come altre costituzioni italiane ed europee, rappresenta il
risultato di un compromesso tra i liberali e i conservatori sostenitori dell’antico regime. E’
una Costituzione di sintesi tra tradizione e modernità. Il testo costituzionale fu promulgato
il 19 marzo 1812 – Festa di San José – da cui deriva il soprannome di “La Pepa”. Il testo è
allo stesso tempo rivoluzionario (sovranità nazionale e divisione dei poteri) e conservatore
della
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momento di dare una forte spinta unitaria e nazionale alla Spagna, che era stata invasa dalle
truppe napoleoniche ed era stata privata del re.
Attorno
monarchico e nazionale e fu guidata principalmente dal Clero e dai latifondisti. Forte fu la
partecipazione
resistenza un aspetto sociale.
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Il nuovo re Giuseppe Bonaparte fu costretto ad abbandonare
Madrid e Napoleone abbandonò la Spagna per fronteggiare la Quinta Coalizione, lasciando
sul
frattempo un corpo di spedizione inglese sbarcava in Portogallo). La resistenza spagnola è
anche da attribuire ad un sentimento, non generalmente condiviso, di rifiuto delle istanze
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“Si les libéraux napolitains empruntent en effet aux révolutionnaires espagnols leur constitution, ils puisent
également dans l’expérience espagnole un répertoire d’action, des images et des langages politiques.
ceux-ci
nuance,
l’engagement patriotique éclairé [...]
La Pepa de Cadix est l’objet de réévaluations importantes qui en ont
montré la signification juridique et politique pour refonder une monarchie en crise et en ont saisi la réception
coloniale et globale, sans qu’en soient interrogés dans ce sens les prolongements dans les révolutions de
Naples
l’Espagne 1820-1821”, Revue d’Histoire du XIX siècle, n.49 (2014), 195-197.
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Giovanni Turco, Costituzione e tradizione (Napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2015), 154.
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Fernando Garcia de Cortazar, José Manuel Gonzalez Vesga, Storia della Spagna: dalle origini al ritorno
della democrazia (Milano: Bompiani, 1996), 329-349.